“Contributi a una storia dell’INU 1930-1975“, 1995, di Laura Besati
[in Stefano Pompei (a cura di), Urbanisti italiani: albo dei membri effettivi e dei soci dell'Istituto Nazionale di Urbanistica, INU Edizioni, Roma, II Edizione, pp. 395-450]
Fondato nel 1930, dopo più di 60 anni per la prima volta l’Inu si pone l’obiettivo di raccontare la storia della propria istituzione. Questo saggio - inserito nell’Albo che dopo più di 40 anni dalla prima pubblicazione analoga ne presenta una “istantanea” - parte dalla constatazione di questa “mancanza”, quasi un disinteresse che l’Istituto aveva fino ad allora mostrato per la propria memoria.
Il percorso per ricomporre un primo quadro di quello che appare allora come un variegato e complesso bagaglio di eventi, ma anche di narrazioni implicite, rappresentazioni tramandate e immagini cristallizzate sulla figura dell’Inu, parte dai materiali dell’Archivio (consultati e sommariamente riordinati qualche anno prima), come elemento essenziale per recuperare uno sguardo lontano da interpretazioni preconfezionate.
Le linee narrative seguite per tracciare quello che è quasi un “affresco”, un insieme di spunti di riflessione per la costruzione di una storia, sono essenzialmente tre:
• Inserire le idee che porteranno alla fondazione dell’Istituto all’interno di un più complessivo dibattito sulla nascita della disciplina;
• Ricostruire i primi anni dell’Inu per far luce su un periodo che risulta “oscurato” rintracciando le vicende e il ruolo dei membri dell’Istituto, da Silvio Ardy ad Alberto Calza Bini, da Virgilio Testa a Vincenzo Civico;
• Abbozzare alcune ipotesi possibili, punti di osservazione, sguardi “orientati” attraverso i quali costruire uno o più percorsi narrativi.
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